Davide Brugnone |
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| Carissimi amici ho letto con attenzione le vostre considerazioni in merito alla necessità di creare un coordinamento tra i CRAS affinchè si inizi a parlare tutti la stessa lingua e si possa collaborare all'interno di un progetto condiviso. Mi permetto di entrare a "gamba tesa" sulla proposta, peraltro non nuova, di far rientrare in un grande coalizione alla tedesca anche i CRAS+E e alla fine della giostra anche i giardini zoologici. Nell'articolo 4 comma 6 della Legge 157/92 vengono delegate le Regioni a emanare norme in merito al soccorso, detenzione temporanea e successiva liberazione di fauna selvatica in difficoltà. Sono quindi le Regioni e, per il loro tramite le Province che devono disciplinare, istituire, gestire e coordinare i CRAS. A questo punto si aprono 2 problemi: 1) Come viene affrontato il problema all'interno di ogni singola regione d'Italia? le Province di una Regione si muovono in sintonia? 2) Come si può creare un coordinamento nazionale? Come dice la legge, il coordinamento non può che partire da un "alveo" istituzionale. Dal 1977 con legge 968 la fauna selvatica è considerata Res communes omnium cioè un bene indisponibile dello Stato e quindi da gestire e tutelare a cura delle Regioni e Province.............. vedete si riparla nuovamente di responsabilità nella gestione e nelle azioni di tutela. Questa responsabilità non può essere delegata dalla pubblica amministrazione a strutture private, onlus o quant'altro. Tanto più che in un CRAS si intersecano una serie di attività interdisciplinari che coinvolgono oltre ovviamente a noi veterinari anche biologi, naturalisti, tecnici delle Province, delle regioni, Corpo forestale dello stato oppure regionale (come in Sardegna) Servizi veterinari delle ASL, IZS e in generale tutti i portatori d'interesse. Un gruppo di CRAS pur se coordinati, non riuscirebbe mai e poi mai a coordinare tutti questi enti e amministrazioni. Serve una visione GENERALE del problema. Attenzione non dico che sia semplice o facile da raggiungere. A mio parere e concludo, un coordinamento interregionale o nazionale si può ottenere solo in 3 modi: 1) Il Ministero coordina un gruppo di lavoro nazionale 2) Il Ministero incarica una regiona capofila ad aprire un tavolo tecnico permanente di coordinamento nazionale (alla stregua di quanto sta facendo la regione puglia in materia di danni da fauna selvatica) 3) Il Ministero incarica un istituto di ricerca scientifico come l'Università a coordinare le regioni (in modo analogo al coordinamento nazionale degli spiaggiamento dei cetacei). L' Unione Nazionale dei CRAS, proposta in questo Forum, rischierebbe di essere autoreferenziale e fine a se stessa almeno che non sia finalizzata ad intenti prettamente scientifici (ma per questo credo nel panorama italiano ci siano già gruppi tipo SIVASZOO SIEF, ecc). Concordo pienamente con quanto detto da Alessia in merito ai CRAS+E e ai giardini zoologici, pertanto no vi tedierò ulteriormente. Cordialmente Davide Brugnone
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